I gettoni telefonici italiani più ricercati dai collezionisti: valgono una fortuna
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Direttore: Alessandro Plateroti

I gettoni telefonici italiani più ricercati dai collezionisti: valgono una fortuna

Gettone telefonico

Quali sono i gettoni telefonici italiani più rari, quanto valgono e perché oggi sono ricercatissimi dai collezionisti.

Avere un piccolo tesoro in casa, in soffitta o in cantina e non saperlo. È quello che capita spesso e volentieri ai possessori dei vecchi gettoni telefonici italiani, l’unica “moneta” nella storia d’Italia non emessa dalla Zecca di Stato ma tranquillamente accettata da tutti come denaro contante, specie nei bar e nei negozi. La loro storia inizia nel 1927, quando la STIPEL (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda) coniò il primo esemplare in occasione della Fiera Campionaria di Milano. Dal 1959 in poi, i gettoni divennero lo strumento principale per l’utilizzo delle cabine telefoniche pubbliche, fino alla loro dismissione il 31 dicembre 2001.

Il fascino dei gettoni telefonici non è solo storico o nostalgico. Con il tempo, alcuni di questi oggetti sono diventati veri e propri pezzi da collezione. Esistono infatti esemplari estremamente rari e ricercati che, se ben conservati, possono valere anche centinaia di euro nel mercato della numismatica.

Cabina telefonica
Cabina telefonica di colore verde – newsmondo.it

I gettoni più antichi e preziosi

Il gettone STIPEL del 1927 è senza dubbio il più celebre e ambito: in ottone, con due scanalature e la scritta “S.T.I.P.E.L.”, è il primo mai emesso in Italia. Alcuni esemplari, con errori di conio (come la mancanza del punto finale), possono valere cifre considerevoli. Rari e di valore sono anche i gettoni degli anni ’30, come quello TELVE in zinco del 1932 o il TETI in alluminio del 1935, con quotazioni superiori ai 200 euro se conservati in condizioni perfette.

Tra i più interessanti c’è anche il gettone telefonico TETI del 1945, con la scritta “Roma” in basso e tre scanalature sul retro. Questo modello, simbolo della ripartenza postbellica, supera facilmente i 30 euro di valore per gli esemplari ben tenuti.

Le emissioni rare del secondo Novecento

Dal 1959, la produzione dei gettoni si standardizza. Tuttavia, alcune serie restano rare per vari motivi: tiratura limitata, assenza di logo o data, oppure errori nella stampa. Il gettone ESM 5909, coniato a Milano, è tra i più rari del dopoguerra: oggi può valere circa 200 euro. Ancora più ricercati sono alcuni esemplari degli anni ’60 e ’70, come il 6504 della ESM o il 7111 della IPM, che possono raggiungere valutazioni importanti soprattutto se classificati come “RR” o “RRR”, secondo la scala della rarità numismatica.

I getttoni UT e CMM prodotti tra il 1970 e il 1980 sono altrettanto preziosi in alcuni casi, specie quelli con difetti evidenti, numeri di serie insoliti o dimensioni anomale dei caratteri. In particolare, il gettone UT 7510 con numeri piccoli è un esempio di come anche una piccola variazione possa trasformare un oggetto comune in un tesoro.

I gettoni telefonici italiani più rari sono molto più che semplici ricordi del passato: rappresentano un pezzo di storia economica e sociale del nostro Paese. Verificarne l’autenticità e lo stato di conservazione può davvero fare la differenza tra un oggetto qualunque e un piccolo patrimonio nascosto.

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ultimo aggiornamento: 6 Novembre 2025 10:03

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